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Lettera aperta al Consigliere di Stato Marco Borradori

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Lettera aperta al Consigliere di Stato Marco Borradori

Il comitato dell’Associazione ticinese degli insegnanti di storia si è sentito in dovere di prendere posizione di fronte all’articolo apparso domenica 12 settembre 2010 sulla prima pagina del Mattino della domenica.
Non si tratta di animare il dibattito politico, già acceso, ma di ribadire ancora una volta il senso di responsabilità civile con cui, in quanto docenti, affrontiamo ogni giorno la nostra professione. Il nostro compito, come previsto da una recente legge approvata dal parlamento ticinese, ci spinge infatti a intensificare le attività di educazione alla cittadinanza e a privilegiare la pubblica e civile convivenza.
E, in questo nostro delicato compito, ci aspettiamo il sostegno del mondo politico e, soprattutto, dei membri del governo cantonale, chiamati a difendere e a proteggere i valori su cui si basa la nostra Costituzione.
Per questa ragione il comitato ha deciso di scrivere una lettera aperta al Consigliere di Stato Marco Borradori per chiedergli di prendere pubblicamente le distanze dalle gravi affermazioni espresse dal giornale del movimento a cui appartiene.
Il comitato dell’atis ha inviato al Consigliere di Stato Borradori e alla stampa la seguente lettera (che trovate anche in allegato).

 

Rom: due domande al Consigliere di Stato Borradori

Lettera aperta a Marco Borradori

Lugano, 15 settembre 2010

Egregio Consigliere di Stato,

di fronte all’inaccettabile articolo apparso sulla prima pagina del Mattino della domenica a firma Giuliano Bignasca del 12 settembre, l’ATIS, l’Associazione ticinese degli insegnanti di storia, intende esprimere pubblicamente il suo sconcerto e denunciare quello che ritiene essere un atto in palese contrasto con i più elementari principi di etica politica su cui si basa la Costituzione ticinese.

La nostra presa di posizione – che potrebbe risultare inusuale trattandosi di un’associazione che riunisce degli insegnanti e non un gruppo politico o un’associazione di tutela dei diritti umani – si giustifica con il fatto che il giornale sul quale è apparso l’articolo in questione utilizza toni ed espressioni in auge sotto il regime nazista (il termine “raus” non è certamente frutto del caso) e suggerisce pratiche sinistre, riferendosi ai tragici campi di lavoro staliniani dell’Europa Orientale.

Non possiamo ignorare il fatto che il Mattino della domenica è e rimane il veicolo attraverso il quale vengono resi manifesti i principi che stanno alla base di un movimento politico di cui Lei è il rappresentante in governo; e questa circostanza appare all’ATIS particolarmente grave. Lei, ministro Borradori (che fino a questo momento non si è distanziato pubblicamente dall’atto intimidatorio del Mattino) è uno dei cinque membri di governo, e come tale potrebbe rivendicare e ricoprire, a giusto titolo, la responsabilità del Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport.

L’ATIS le chiede pertanto:

  • com’è possibile che il ministro del nostro governo affiliato alla Lega dei Ticinesi non senta il dovere di prendere pubblicamente le distanze dal Mattino della domenica?
  • non ritiene, avvocato Borradori, che simili messaggi siano incompatibili e contrastino pesantemente con i principi etici sostenuti dallo Stato e dalla scuola pubblica?

In quanto docenti di storia, oltre a insegnare il corso degli avvenimenti, abbiamo il compito di trasmettere ai nostri studenti i valori civili che costituiscono i fondamenti della democrazia. Gli articoli in questo senso della Legge della Scuola della Repubblica e Cantone del Ticino esprimono con chiarezza le finalità dell'istituzione scolastica pubblica: «la scuola sviluppa il senso di responsabilità ed educa alla pace, al rispetto dell'ambiente e agli ideali democratici» (art. 2 Legge della scuola, 1990).

Questo importante mandato viene svolto, per volontà parlamentare, non solo attraverso lo studio del passato, ma pure mediante l’educazione alla cittadinanza, finalità essenziale del sistema scolastico ticinese. Che cosa potremo dire ai nostri ragazzi quando ci chiederanno come mai il partito politico del quale fa parte uno dei nostri consiglieri di Stato propugna valori diametralmente opposti a quelli che siamo chiamati a sostenere in classe?

Attendiamo con fiducia una sua risposta.

Distinti saluti.

Per l’ATIS:

Massimo Chiaruttini, Giovanni Benzoni, Maurizio Binaghi, Claudia De Gasparo, Alessandro Frigeri, Manolo Pellegrini, Giulia Söre, Roberto Sala, Rosario Talarico, Francesca Tognina Moretti

 

 

ATIS - INFORMAZIONI GENERALI

L'Atis, Associazione ticinese insegnanti di storia, è nata il 2 ottobre 2003 con l'obiettivo di riunire i docenti di storia della Svizzera italiana di tutti i gradi di scuola.

L'Associazione promuove la riflessione e il dibattito sull'insegnamento della storia e sulle diverse correnti storiografiche.

Difende la professionalità dell'insegnante di storia nell'ambito di una scuola sempre più messa sotto pressione dalle esigenze di una società dominata dalle leggi del rendimento economico.

Associazione ticinese degli insegnanti di storia - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - https://www.atistoria.ch