Il 12 settembre 2010 il settimanale Mattino della domenica ha pubblicato un articolo intitolato «ROM RAUS o campi di lavoro!». Tre giorni dopo, il 15 settembre, la nostra associazione ha una lettera aperta al consigliere di Stati Marco Borradori chiedendogli di distanziarsi dai toni e dai contenuti espressi dal giornale della Lega dei Ticinesi in nome dei principi etici che la scuola pubblica è chiamata a sostenere e a diffondere.
In questa categoria potete leggere:
- L'articolo apparso su Il Mattino della Domenica che ha scatenato la campagna mediatica;
- La lettera aperta del comitato dell'Associazione ticinese degli insegnanti di storia al Consigliere di Stato Marco Borradori;
- La rassegna stampa delle reazioni:
- L'interrogazione parlamentare e la pressione politica dei deputati leghisti in parlamento per convincere il governo a sanzionare l'atis;
- La presa di posizione del Consigliere di Stato Gabriele Gendotti;
- La risposta ufficiale del governo ticinese che rifiuta le tesi leghiste;
- Una riflessione conclusiva da parte della nostra associazione;
Il Corriere del Ticino di martedì 20 settembre 2010 pubblica in seconda pagina un intervento di Martino Rossi dal titolo "Fino a dove, fino a quando?" e una replica del direttore del giornale Giancarlo Dillena dal titolo "Gioco delle parti: arrabbiati e indignati".
Lunedì 20 settembre 2010 il quotidiano "Il Giornale del Popolo" pubblica la notizia di un interrogazione al Consiglio di Stato da parte del deputato leghista Lorenzo Quadri.
Il Corriere del Ticino di lunedì 20 settembre 2010 pubblica in seconda pagina un intervento di Renato Martinoni, professore all'Università di San Gallo, dal titolo "Il consigliere di Stato e gli storici".
Domenica 19 settembre 2010 il settimanale della Lega dei Ticinesi "Il Mattino della domenica" pubblica un articolo in seconda pagina, a firma redazione, dal titolo "La carica dei fuchi di Stato!".
La risposta di Marco Borradori alla lettera aperta del comitato dell'Associazione degli insegnanti di storia è ripresa anche dal Giornale del Popolo nell'edizione di venerdì 17 settembre 2010.
Venerdì 17 settembre 2010 il quotidiano "La Regione Ticino" pubblica un'intervista in cui il consigliere di Stato Marco Borradori afferma di non condividere i toni del settimanale del suo movimento.
Domenica 12 settembre 2010 il settimanale della Lega dei Ticinesi "Il Mattino della domenica" pubblica un articolo in prima pagina, a firma Giuliano Bignasca e dal titolo «Rom: "Raus" o campi di lavoro», in cui si legge che «qualsiasi Rom pescato su territorio ticinese va immediatamente espulso se non risulta essere persona nota alla giustizia! Quelli che invece hanno già commesso reati, anche se minorenni, li mettiamo in un bel campo di lavoro come quelli che c'erano nei loro paesi d'origine!!».
La lettera aperta indirizzata all'avvocato Marco Borradori e la risposta del consigliere di Stato è oggetto di un servizio della Radio Svizzera di lingua italiana nella trasmissione "Cronache della Svizzera italiana" del 16 settembre 2010.
Il giorno seguente, venerdì 17 settembre 2010, la stessa trasmissione ospita la replica di Massimo Chiaruttini, membro del comitato dell'Associazione ticinese degli insegnati di storia, in cui vengono ribadite le ragioni dell'intervento dell'associazione e sono altresì denunciate in modo chiaro qualsiasi atto che contravvenga e leda la Costituzione e le leggi dello Stato e Repubblica del Canton Ticino, sia esso verbale o materiale.
Il comitato dell’Associazione ticinese degli insegnanti di storia si è sentito in dovere di prendere posizione di fronte all’articolo apparso domenica 12 settembre 2010 sulla prima pagina del Mattino della domenica.
Non si tratta di animare il dibattito politico, già acceso, ma di ribadire ancora una volta il senso di responsabilità civile con cui, in quanto docenti, affrontiamo ogni giorno la nostra professione. Il nostro compito, come previsto da una recente legge approvata dal parlamento ticinese, ci spinge infatti a intensificare le attività di educazione alla cittadinanza e a privilegiare la pubblica e civile convivenza.
E, in questo nostro delicato compito, ci aspettiamo il sostegno del mondo politico e, soprattutto, dei membri del governo cantonale, chiamati a difendere e a proteggere i valori su cui si basa la nostra Costituzione.
Per questa ragione il comitato ha deciso di scrivere una lettera aperta al Consigliere di Stato Marco Borradori per chiedergli di prendere pubblicamente le distanze dalle gravi affermazioni espresse dal giornale del movimento a cui appartiene.
Il comitato dell’atis ha inviato al Consigliere di Stato Borradori e alla stampa la seguente lettera (che trovate anche in allegato).