Storia svizzera
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Conferenze
Giovedì 21 novembre alle ore 18.00, nella sala del Gran Consiglio del Canton Ticino (Piazza Governo 6, 6500 Bellinzona) si tiene la presentazione del volume di André Holenstein "La Svizzera nel cuore dell’Europa. Una storia fra apertura e ripiegamenti" (Giampiero Casagrande Editore, Lugano-Milano, 2024).
Per ragioni di sicurezza è richiesta l'iscrizione entro mercoledì 20 novembre al seguente indirizzo: https://bit.ly/iscrizione-Holenstein-CS
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L'associazione è particolarmente fiera di presentare il secondo volume della collana Atis / Quaderni di storia svizzera: "La Svizzera nel cuore dell'Europa. Una storia tra apertura e ripiegamento" dello storico André Holenstein, pubblicato dalla Giampiero Casagrande Editore.
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Il il 15 gennaio sarà disponibile nelle librerie del Cantone Ticino il «Diario, Bruna Cases» (Edizioni Abendstern, 2022), con la prefazione dello storico e giornalista Pietro Montorfani, la postfazione del già Comandante del corpo delle guardie di confine IV Fiorenzo Rossinelli, e un’intervista di Simona Sala.
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Conferenze
La Biblioteca cantonale di Lugano, in collaborazione con l'Associazione ticinese degli insegnanti di storia, presenta e discute il libro dello storico Massimo Bucciantini dal titolo "Addio Lugano bella. Storie di ribelli, anarchici e lombrosiani" (Einaudi, 2020).
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Tema del concorso per il biennio 2019-2021: «GIOVENTÙ IN MOVIMENTO»
La storia ha luogo sempre e ovunque, e non serve cercarla lontano. Vale la pena fare un viaggio nel passato della tua famiglia, della tua associazione o della tua scuola. Ma forse hai anche voglia di esplorare la tua regione dal punto di vista storico. Ovunque ti porti il tuo viaggio, ti accorgerai che la storia locale riflette sempre un pezzo di storia del mondo, che diventa molto più personale, vivida e concreta vista da vicino.
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Su richiesta dell’atis, la RSI - la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana - ripropone in versione digitale lo sceneggiato "Stefano Franscini – L’autobiografia smarrita", che fu messo in onda nel 1987, in occasione dell’ottantesimo anniversario della morte dello studioso e statista ticinese nato a Bodio il 23 ottobre 1796, morto a Berna il 19 luglio del 1857. La sceneggiatura porta la firma di Enzo Pelli e dello storico Danilo Baratti, la regia è di Bruno Soldini.
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Sabato 18 aprile 2015, alle ore 14.15, l'atis organizza una visita guidata all'esposizione "Addio Lugano bella. Anarchia tra storia e arte. Da Bakunin al Monte Verità, da Courbet ai dada" attualmente al Museo d'Arte di Mendrisio.
Il ritrovo è previsto per le ore 14.15 davanti al Museo d'Arte di Mendrisio. Per chi volesse, è possibile organizzare un pranzo alle cantine di Mendrisio lo stesso giorno alle 12.30.
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Documenti multimediali
Giovedì 13 novembre 2014, lo scrittore e attore Gioele Dix ha dialogato con le classi del Liceo cantonale di Lugano 1 durante un incontro organizzato dal liceo in collaborazione con il Dicastero Attività Culturali della città di Lugano.
Gioele Dix ha incontrato gli studenti in veste di autore del romanzo dal titolo «Quando tutto questo sarà finito. Storia della mia famiglia perseguitata dalle leggi razziali» in cui racconta la storia dei membri della sua famiglia vittime delle leggi razziali in Italia e del loro esilio in Svizzera durante la Seconda guerra mondiale.
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Un nuovo sito, molto ben organizzato e ricco di fonti iconografiche utili alla didattica della storia e della storia dell'arte, presenta l'emigrazione ticinese in Europa tra il Medioevo e l'Età contemporea. Protagonisti sono architetti, scultori, stuccatori e pittori originari del territorio attuale del Cantone Ticino, presentati ad uno ad uno, grazie a un pregievole sforzo di illustrare la loro biografia e i lavori che hanno compiuto.
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Le informazioni e le fonti presentate in questo speciale dell'atis, realizzato da Daniela Delmenico e pubblicato in collaborazione con la sezione di storia dell'Università di Losanna, permettono di studiare l'emigrazione italiana in Svizzera attraverso una lente speciale: le lettere inviate dai migranti italiani nella Confederazione alla giovane cantante Gigliola Cinquetti tra il 1964 e il 1965.