Età Contemporanea
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Anche in questo componimento Lidia Bernardazzi fa riferimento all'organismo giovanile nel quale era inquadrata : le « Piccole italiane » (si veda l'introduzione al componimento precedente). A conferma di quanto fosse efficace l'opera di indottrinamento dei giovani, valga la citazione della formula che compare nel testo : « credere, obbedire, combattere », coniata da Mussolini nel 1937 come motto della GIL (Gioventù Italiana del Littorio).
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Il tema assegnato a Lidia dalla sua insegnante - una religiosa - rimanda in un certo senso all’accordo tra l’Italia e il Vaticano, che mise fine alla questione romana, risalente all’epoca risorgimentale. Come ricorda Candeloro, "il fascismo della prima ora tenne per circa due anni un atteggiamento fieramente anticlericale, condiviso dallo stesso Mussolini" (1). Dopo il suo avvento al potere, egli cercò tuttavia di operare un avvicinamento al Vaticano, sfociato appunto nei Patti lateranensi del 1929. Questa operazione politico-diplomatica ebbe l’indubbio effetto di avvicinare le masse cattoliche al fascismo.
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Tra i provvedimenti di carattere sociale che ebbero un impatto propagandistico importante vi fu la campagna antitubercolare promossa dal Governo fascista. Il componimento di Lidia Bernardazzi conferma come anche i provvedimenti sanitari dello Stato fossero oggetto di un’ampia pubblicità - veicolata anche dalla scuola - e coinvolgessero direttamente le masse in azioni concrete di sostegno e di partecipazione personale diretta da parte dei cittadini.
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Con questo componimento siamo ormai entrati nel periodo in cui anche per gli italiani è iniziato il conflitto. Nel suo famoso discorso del 10 giugno 1940, Mussolini annunciò dal balcone di Palazzo Venezia l’entrata in guerra dell’Italia contro Gran Bretagna e Francia, definite «democrazie plutocratiche e reazionarie dell’Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia, e spesso insidiato l’esistenza medesima del popolo italiano.» Il duce si riferiva naturalmente alle sanzioni imposte all’Italia nel 1935 dalla Società delle Nazioni in seguito all’invasione dell’Etiopia.
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Con lo scoppio della Guerra Civile spagnola, Mussolini e Hitler, uniti nel sostegno a Franco, operarono un avvicinamento che sfociò, nell’ottobre del 1936, nell’accordo chiamato «Asse Roma-Berlino», che prevedeva, tra gli altri punti, l’impegno comune a lottare contro il bolscevismo e il riconoscimento tedesco dell’Impero d’Etiopia.
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I Ludi Juveniles erano un saggio annuale di cultura fascista, arte e sport, al quale partecipavano, nelle province, gli iscritti di tutte le categorie e che aveva il suo epilogo a Roma, in una gara nazionale riservata agli Avanguardisti, ai Giovani fascisti, alle Giovani italiane e alle Giovani fasciste. Analogamente alle esercitazioni ginniche, in quell'occasione agli alunni di tutte le scuole italiane veniva proposto lo svolgimento di un componimento il cui tema proveniva direttamente da Roma.
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Questo lungo componimento elenca le ricorrenze celebrate in epoca fascista. Si noterà innanzi tutto che l’ordine nel quale vengono presentate non rispecchia la cronologia storica, ma dà la priorità all’atto con cui prese inizio l’epoca fascista: la Marcia su Roma del 1922. Seguono altri eventi opportunamente selezionati in base al loro contenuto patriottico e al loro significato simbolico.
Leggendo quest'ultimo componimento, non passerà inosservato l'arditissimo accostamento retorico tra la barca di Gesù che, in balìa della tempesta, torna sicura all'approdo e la nazione italiana, minacciata dai flutti nemici.
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Parlando di Storia dell'ambiente, gli storici Marco Armiero e Stefania Barca scrivono che «si tratta di qualcosa di ambizioso, un progetto che vuole mettere in discussione lo stesso statuto epistemologico delle scienze storiche, lanciando una sfida: rimettere la natura dentro la storia, e riscrivere i libri guardando al modo in cui gruppi, società, nazioni, individui e culture hanno interagito coi loro ambienti, e sono stati influenzati da essi». (M. Armiero, S. Branca, Storia dell'ambiente: una introduzione. Carocci. 2004].
L'atis vuole dare un piccolo comtributo a questo recente settore storiografico fornendo alcuni materiali che possono approfondire la storia del rapporto tra uomo e ambiente nel corso del Novecento.
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Le informazioni e le fonti presentate in questo speciale dell'atis, realizzato da Daniela Delmenico e pubblicato in collaborazione con la sezione di storia dell'Università di Losanna, permettono di studiare l'emigrazione italiana in Svizzera attraverso una lente speciale: le lettere inviate dai migranti italiani nella Confederazione alla giovane cantante Gigliola Cinquetti tra il 1964 e il 1965.