Nazismo
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Intervento svolto nell'ambito delle attività per la Giornata della Memoria 2024 dal titolo «Dopo la Shoah. Stragi e crimini nazisti tra memoria e giustizia».
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Intervento svolto nell'ambito delle attività per la Giornata della Memoria 2024 dal titolo «Dopo la Shoah. Stragi e crimini nazisti tra memoria e giustizia».
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Martedì 25 aprile alcune classi dei licei del Canton Ticino hanno assistito a un incontro con Edith Bruck, una delle ultime testimoni della Shoah, collegata in video-conferenza da Roma.
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Nell'ambito delle attività proposte dal liceo di Bellinzona sotto il titolo «Ricordare la Shoah. Usi e abusi della Memoria», giovedì 26 gennaio 2023 Valentina Pisanty (Università di Bergamo) ha proposto alle studentesse e agli studenti una riflessione sul tema «Che cosa è andato storto? Le politiche della memoria nell’epoca del post-testimone»
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Babi Yar. Context, uno dei lavori più sconvolgenti presentati nel 2021 al festival di Cannes, si basa interamente su filmati e materiali d’archivio. Il film del regista ucraino Sergei Loznitsa ricrea gli eventi che nel settembre 1941 conducono al massacro di 33'771 ebrei nella Kiev occupata dai nazisti e si sofferma su ciò che accade dopo la tragedia.
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Grazie al contributo della Scuola media di Barbengo - in collaborazione con l'Associazione Svizzera Israele Sezione Ticino, l'Associazione ticinese degli insegnanti di storia e il Programma di Integrazione Cantonale della Repubblica e Canton Ticino - la sera del 27 gennaio 2020 si è tenuto un incontro pubblico al Palazzo dei Congressi di Lugano durante il quale Fanny Ben-Ami, nata in Germania nel 1930 e testimone delle persecuzioni in Francia durante l’Occupazione nazista, ha ricordato la sua esperienza.
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Durante la guerra civile di Spagna centinaia di svizzeri parteciparono come volontari alla lotta della Repubblica contro l'insurrezione franchista. Migliaia di confederati agirono attivamente sostenendo con manifestazioni e aiuti umanitari le vittime del dramma spagnolo. Questo documentario di Daniel Künzi del 2002 racconta la loro storia.
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Nedo Fiano, nato il 22 aprile 1925, al momento della promulgazione delle leggi razziali viveva a Firenze. Venne arrestato da italiani il 6 febbraio del 1944, rinchiuso nel carcere di Firenze, quindi da lì condotto al campo di Fossoli. Deportato ad Auschwitz il 16 maggio del 1944 assieme alla sua famiglia (11 persone in tutto), fu l’unico superstite. Fu liberato a Buchenwald, dove le SS in fuga lo avevano trasferito alla fine della guerra.