Vita quotidiana
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Conferenze
Lunedì 28 marzo 2022 alle ore 18.15, nella Biblioteca del Liceo cantonale di Lugano 2, si svolge la conferenza del professor Massimo Montanari dal titolo "La dieta mediterranea è antica?" all'interno della rassegna "Il Mediterraneo olti, storie e destini di un mare «in mezzo alle terre»".
Archivio didattico
Attraverso l'analisi di diverse fonti, il modulo didattico propone una lettura delle ripercussioni della Seconda guerra mondiale sulla vita quotidiana nel Canton Ticino.
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Hasi Allason è intervistata dalla studentessa Virginia Eufemi nel corso di un lavoro di Maturità svolto al Liceo cantonale di Lugano 1.
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Archivio didattico
In questa pagina sono condivisi due proposte laboratoriali attorno al tema della scuola nell'Italia fascista.
Queste iniziative didattiche fanno parte del Dossier «L’infanzia al tempo delle leggi razziali. Persecuzione antisemita e fuga verso la libertà» realizzato in occasione della Giornata della memoria 2022.
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Archivio didattico
In questa pagina sono presentati diversi percorsi didattici dedicato alla società del Basso Medioevo.
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Conferenze
Per molti anni della sua vita Giovanni Anastasia, un contadino di Breno, ha quasi quotidianamente lasciato traccia delle sue giornate in un voluminoso diario, dove espone non solo le sue molteplici attività, ma anche le sue preoccupazioni e i suoi pensieri: «oggni cosa è mal incaminata» scrive più volte.
I soci atis che acquisteranno il libro potranno approfittare di uno sconto.
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Nei mesi precedenti la crisi economica mondiale, diffusasi dagli Stati Uniti nell’autunno del 2008, i prezzi dei beni alimentari hanno registrato un’impennata senza precedenti e alcune parti del mondo più vulnerabili hanno cominciato ad essere colpite da crisi di approvvigionamento. La fame è tornata a fare la sua apparizione.
In Europa questo flagello è stato debellato da tempo immemorabile, ma in epoca preindustriale il continente non ne era certamente immune.
Quali furono nella società preindustriale i fattori che determinavano le carestie sul continente europeo? Quali erano la loro frequenza? Quali cambiamenti nell’alimentazione europea, permisero di raggiungere un equilibrio meno precario, che salvaguardasse la popolazione dal pericolo della fame cronica?
A questi quesiti cercherà di rispondere l’autore di “la fame e l’abbondanza, storia dell’alimentazione in Europa” (Laterza, 1993), un utile esercizio per porsi le giuste domande riguardo le crisi alimentari del futuro.
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Nei mesi precedenti la crisi economica mondiale, diffusasi dagli Stati Uniti nell’autunno del 2008, i prezzi dei beni alimentari hanno registrato un’impennata senza precedenti e alcune parti del mondo più vulnerabili hanno cominciato ad essere colpite da crisi di approvvigionamento. La fame è tornata a fare la sua apparizione.
In Europa questo flagello è stato debellato da tempo immemorabile, ma in epoca preindustriale il continente non ne era certamente immune. Quali furono nella società preindustriale i fattori che determinavano le carestie sul continente europeo? Quali erano la loro frequenza? Quali cambiamenti nell’alimentazione europea, permisero di raggiungere un equilibrio meno precario, che salvaguardasse la popolazione dal pericolo della fame cronica? A questi quesiti cercherà di rispondere l’autore di “la fame e l’abbondanza, storia dell’alimentazione in Europa” (Laterza, 1993), un utile esercizio per porsi le giuste domande riguardo le crisi alimentari del futuro.
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Adriano Prosperi parla dell'infanticidio nell'epoca moderna a partire da un caso concreto accaduto a Bologna nel 1709. Un fosco caso di infanticidio diventa crocevia di un acceso dibattito in cui principi teologici, morali e scientifici si scontrano intorno all'essenza della vita e alla natura dell'anima. Che cosa è possibile conoscere di chi resta ai margini della società o vi si affaccia solo per il tempo brevissimo di una nascita subito seguita dalla morte? Questa domanda antica è alla luce della storia di una donna, processata per infanticidio, e di suo figlio. Fissare l'attimo iniziale della vita fu il problema su cui si vennero progressivamente concentrando conoscenza scientifica e dottrine religiose.
La vicenda di Lucia rimanda a quelle di moltissime donne dell'epoca sua, il suo caso si situa nel quadro delle concezioni dell'identità umana e dei rituali elaborati per fissare i confini tra i vivi e i morti. La sorte sua e quella di suo figlio appaiono cosí inestricabilmente legate al modo in cui quella cultura risolse un problema antico e ricorrente nella storia delle nostre civiltà: se esista e in che cosa consista la speciale natura dell'essere umano.
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Come hanno vissuto gli svizzeri il secondo conflitto mondiale? Che cosa ricordano e come rievocano quel passato? La mostra multimediale L’Histoire c’est moi risponde a questi interrogativi, dando la parola ai testimoni di un periodo storico controverso e appassionante. Fra il 1999 e il 2001 sono state intervistate 555 persone in tutte le aree linguistiche svizzere. Con i loro ricordi uomini e donne evocano episodi poco conosciuti o addirittura inediti sull’anteguerra e sulla seconda guerra mondiale e completano con questi racconti di vita la storiografia tradizionale.